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In questo blog pubblico brevi post su illustratori, pittori e più in generale ARTISTI che mi colpiscono e mi affascinano.
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lunedì 22 novembre 2010

Il garage ermetico di MOEBIUS

La grandezza di Moebius sta nel fatto di aver ribaltato gli schemi classici del fumetto, allora visto come arte minore, trasformando le classiche strisce in pagine piene. La sua filosofia era che una pagina a fumetti non è il cinema, per tanto le vignette non devono essere per forza di cose schematizzate in un insieme geometrico perfetto, bensì, l'autore ha a disposizione uno spazio immenso, la pagina, da riempire a suo piacimento.
Così una vignetta può avere benissimo la forma di un cerchio, di una farfalla, di un elefante, di un tosaerba, e senza per questo snaturare il fumetto.
Scrive Infatti Moebius stesso in un editoriale di Métal Hurlant del 1975: "Non c'è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino...". La rivoluzione fumettistica era stata attuata.
Si inizia così a parlare di scrittura automatica, una mancanza di vera e propria sceneggiatura, nient'altro che avanzare con il disegno seguendo il vorticare delle proprie idee e dei propri pensieri. Il disegnatore eliminava lo sceneggiatore, diventando egli stesso direttore della sua opera.
Così Giraud, indossando i panni di Moebius, si libera di scomode vignette e di scomodi limiti entrando in un mondo potenzialmente infinito, dove unici limiti sono la fantasia e la propria bravura. Esempio lampante di questa filosofia fumettistica lo abbiamo nel "Garage Ermetico", somma e apoteosi delle sue idee e della sua poesia.

(testo preso da Wikipedia)











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