Così una vignetta può avere benissimo la forma di un cerchio, di una farfalla, di un elefante, di un tosaerba, e senza per questo snaturare il fumetto.
Scrive Infatti Moebius stesso in un editoriale di Métal Hurlant del 1975: "Non c'è alcuna ragione perché una storia sia come una casa con una porta per entrare, delle finestre per guardare gli alberi e un camino per il fumo. Si può benissimo immaginare una storia a forma d'elefante, di campo di grano o di fiammella di cerino...". La rivoluzione fumettistica era stata attuata.
Si inizia così a parlare di scrittura automatica, una mancanza di vera e propria sceneggiatura, nient'altro che avanzare con il disegno seguendo il vorticare delle proprie idee e dei propri pensieri. Il disegnatore eliminava lo sceneggiatore, diventando egli stesso direttore della sua opera.
Così Giraud, indossando i panni di Moebius, si libera di scomode vignette e di scomodi limiti entrando in un mondo potenzialmente infinito, dove unici limiti sono la fantasia e la propria bravura. Esempio lampante di questa filosofia fumettistica lo abbiamo nel "Garage Ermetico", somma e apoteosi delle sue idee e della sua poesia.
(testo preso da Wikipedia)
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